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La castrazione del gatto

A cura della clinica veterinaria dott. Borgarello www.clinicaborgarello.it

L ’orchiectomia o castrazione del gatto consiste nella rimozione chirurgica, in anestesia generale, delle gonadi in modo da eliminare la possibilità di riprodursi in modo definitivo.
Perchè far castrare il proprio gatto?
La sterilizzazione in età precoce diminuisce il comportamento randagio del gatto e l’aggressività nei confronti dei suoi simili. Perdendo l’istinto all’accoppiamento si riduce il rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV (sindrome da immunodeficienza felina, equivalente alla nostra AIDS) ed il virus della FELV (leucemia felina). Spesso le lesioni da lotta formano ascessi nella zona delle guance e della fronte, infatti i gatti che hanno già alcune stagioni degli amori alle spalle possono presentare più frequentemente orecchie amputate alle estremità e lesioni deformanti alla faccia. Inoltre si evita durante il periodo delle gatte in calore il comportamento fastidioso caratterizzato da miagolii e marcatura urinaria del territorio che spesso rendono difficilmente gestibile un gatto maschio intero all’interno del nucleo famigliare.
Modalità di esecuzione
Il gatto dovrà essere tenuto a digiuno dalla sera precedente l’intervento, mentre l’acqua potrà tranquillamente essere lasciata a disposizione. Viene portato in clinica la mattina e la sera stessa dell’intervento vi verrà restituito sveglio. E’ possibile in alcuni soggetti che il tempo richiesto per smaltire l’anestesia sia un pò più lungo; è pertanto indicato tenere il gatto in un ambiente tranquillo e riscaldato fino al mattino seguente all’intervento e non permettergli di uscire all’esterno. Il gatto potrà mangiare dalla sera stessa o al più tardi dal mattino successivo. Non è necessario alcun tipo di medicazione.
Tecnica
L’ intervento viene eseguito in anestesia generale e i parametri vitali del paziente vengono monitorati durante tutta la procedura. Dopo rasatura e disinfezione della parte viene eseguita un’incisione di circa 1 cm sullo scroto. Si incide la tunica vaginale comune sopra il testicolo e si lacera l’inserzione del legamento della coda
dell’epididimo sulla tunica vaginale. Si stacca il dotto deferente dal testicolo e si eseguono dei nodi usando come capi lo stesso dotto deferente e il vaso del testicolo. Si eseguono almeno sette nodi, dopo di chè si recidono dotto deferente e vasi in vicinanza dell’ultimo nodo e si controlla il sanguinamento. Allo stesso modo si asporta il secondo testicolo. Sulla cute dello scroto non vengono applicati punti sintetici e questa viene lasciata guarire spontaneamente. Si effettua una disinfezione della parte e si passa direttamente alla fase del risveglio. Non sarà quindi necessario un ulteriore controllo dopo la dimissione. Dopo l’intervento viene prescritta una terapia antibiotica da proseguire per una settimana.
Consigli
Noi raccomandiamo di castrare i gatti che non sono destinati alla riproduzione tra i 6 e i 12 mesi di età. I gatti sterilizzati in tarda età pur perdendo la capacità riproduttiva possono mantenere in parte o completamente il comportamento mascolino e di marcatura del territorio.
Si dice che…
Viene spesso affermato che in seguito alla castrazione i gatti diventano obesi ma questo non è vero. Infatti nei gatti castrati rallenta il metabolismo e quindi necessitano di una minore quantità di cibo e di maggior movimento. Decidendo con il Veterinario il tipo di alimento più adatto e le quantità necessarie sarà possibile contrastare il problema del sovrappeso.
Attenzione…
Dopo l’intervento gli spermatozoi possono rimanere attivi i per 5-49 giorni nell’eiaculato, quindi il gatto è potenzialmente fertile.